Fare un tuffo in acqua non è privo di pericoli
Il sole splende, le temperature rimangono alte e finalmente è tempo di godersi le tanto attese vacanze. Rigenerarsi in laghi, fiumi e piscine all’aperto è molto allettante. Ma fare un bel tuffo nell’acqua fresca non è privo di pericoli: ogni anno si verificano degli infortuni che hanno come conseguenza una lesione midollare. Tuffarsi di testa malamente può provocare una lesione della colonna cervicale e la persona in questione può addirittura diventare tetraplegica. Concretamente ciò significa che non solo le sue gambe rimangono paralizzate, ma, a differenza delle persone paraplegiche, non sarà neanche più in grado di muovere mani e braccia (o solo in misura limitata).
Testo: Elias Bricker
Foto: Fondazione svizzera per paraplegici
La seconda causa più frequente d’infortunio
Sebbene non esistano dei numeri riferiti a tutta la Svizzera, da anni tra i pazienti del Centro svizzero per paraplegici gli infortuni in acqua durante l’estate rappresentano una delle più frequenti cause di lesione midollare conseguente a infortunio. Solo gli infortuni domestici, incidenti in bici, col parapendio, in auto e in moto rendono ancora più persone dipendenti dalla sedia a rotelle. Sono soprattutto i giovani a rimanerne vittima: nel 50 per cento di tutti gli infortuni di balneazione che causano una lesione midollare si tratta di giovani tra i 16 e i 30 anni. Inoltre, ne sono più colpiti gli uomini rispetto alle donne. Le persone tetraplegiche trascorrono in media 9 mesi in riabilitazione. Ogni infortunio di balneazione è uno di troppo, poiché nella maggior parte dei casi sarebbe stato evitabile.
- Mai tuffarsi in acque sconosciute o non limpide
- Non tuffarsi di testa in acque poco profonde
- Non sfidarsi con prove di coraggio
- Non assumere alcol o droghe durante la balneazione o prima di andare in acqua
- Osservare segnalazioni di pericoli e divieti (per esempio su pontili di attracco o in piscina)
Le persone che, a causa di un infortunio di balneazione, subiscono una paraplegia trascorrono di regola mezz’anno circa in riabilitazione nel Centro svizzero per paraplegici, dove beneficiano del miglior trattamento medico e terapeutico possibile, garantito da specialisti. Le persone tetraplegiche, invece, talvolta rimangono a Nottwil persino più di un anno prima di essere di nuovo in grado di affrontare la vita di tutti i giorni. Oltre a fornire un’assistenza post-ospedaliera ambulatoriale a vita, la Fondazione svizzera per paraplegici s’impegna affinché l’esito del reinserimento nella sfera familiare, professionale e sociale sia di successo. Una lesione midollare provoca tuttavia dei costi ingenti alle persone infortunate, sia per gli adattamenti su misura della sedia a rotelle, sia per la ristrutturazione dell’abitazione, dell’auto e della postazione di lavoro o per i trasporti speciali.
Affinché non debbano preoccuparsi anche degli aggravi finanziari, i membri dell’Unione dei sostenitori della Fondazione svizzera per paraplegici ricevono un sussidio una tantum di 250 000 franchi nel caso subiscano una para o tetraplegia che implichi una dipendenza permanente dalla sedia a rotelle. In Svizzera e all’estero sono complessivamente 1,9 milioni le persone membri dell’Unione dei sostenitori della Fondazione svizzera per paraplegici.
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Una lesione del midollo spinale comporta elevati costi consecutivi, per esempio per i lavori di adattamento dell’abitazione o dell’automobile. Aderite perciò come membri dell’Unione dei sostenitori della Fondazione svizzera per paraplegici, per ricevere 250 000 franchi qualora dovesse accadere l’impensabile.
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