Il progresso
La ricerca è il motore del progresso. Quali sono i presupposti per ottenere dei risultati d’alto livello nella riabilitazione moderna?
Werner Witschi partecipa a un progetto del Politecnico di Zurigo, per il quale ha testato un innovativo esoscheletro sul monte Pilatus, nei pressi di Lucerna. Il Centro svizzero per paraplegici sostiene il progetto sotto forma di una cooperazione.
La storia di Werner Witschi
«Io mi occupavo della pianificazione e della costruzione di impianti fotovoltaici, quindi per lavoro spesso mi trovavo sui tetti. Fu così che, facendo un passo incauto all’indietro, un giorno persi l’equilibrio e feci un volo di quasi sei metri. Fui fortunato, perché sopravvissi. Se la penso così, riesco ad accettare bene la mia situazione e la paralisi: non ho mai perso la voglia di vivere.
Dopo un evento simile è importante non perdere la speranza. Ed è importante formulare in maniera precisa questa speranza. Ha senso sperare in qualcosa che chiaramente non è realistico? Ha senso sperare di riuscire a tornare a camminare? Avendo subìto una lesione completa, so che al momento non devo riporre le mie speranze in un intervento chirurgico. Nonostante alcuni primi successi, la ricerca è ancora lungi dal poter permettere a una persona paralizzata di tornare a camminare.
Sperare in qualcosa di irrealizzabile è inutile e costa solo tanta energia. Io piuttosto spero negli ausili che mi permettono di poter in parte tornare a camminare. In tutto il mondo ci sono numerosi progetti dedicati a questo obiettivo e io mi ritengo assai fortunato di poter far parte di uno di questi progetti.»
Allenare le funzioni
La riabilitazione consente di ottenere risultati d’eccellenza solo se le dimensioni di integrità fisica e disabilità vengono considerate sistematicamente per ogni paziente. A tale scopo, gli specialisti in riabilitazione di varie discipline uniscono le rispettive nozioni, creando un approccio riabilitativo individuale per ogni paziente. Il fisioterapista Sebastian Lux effettua gli allenamenti all’esoscheletro con i pazienti del Centro svizzero per paraplegici e ci racconta delle sue esperienze.
La speranza di una scoperta rivoluzionaria
Magari la soluzione è già dentro di noi? Magari saranno proprio le nostre cellule nervose che un giorno ci faranno guarire da soli? I nostri neuroni che, proprio come negli anfibi, faranno crescere degli arti o addirittura faranno guarire delle colonne vertebrali recise? La scienza sta acquisendo conoscenze sempre più approfondite sui miracoli del corpo umano, fa regolarmente delle nuove scoperte ed è per noi fonte di grande speranza.
Sperare nella scienza e nella ricerca è un forte sostegno che ci aiuta a non arrenderci: magari un giorno le persone con una lesione midollare torneranno a camminare? La scienza e la ricerca sono il motore del progresso umano nella sua integrità; questo vale anche per l’ambito medico. E la speranza di guarire viene regolarmente alimentata da pubblicazioni scientifiche che lasciano intravvedere la messa a punto di terapie innovative.
Noi assistiamo i paraplegici. A vita.
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