Storia
2023
Nuovo asilo nido: un piccolo paradiso a misura di bambino
Il 12 giugno 2023 finalmente è arrivato il tanto atteso momento e il nuovo stabile dell’asilo nido sul campus di Nottwil ha accolto per la prima volta i bimbi del nido Paradiesli (piccolo paradiso, NdT). La richiesta di posti di accudimento flessibili era cresciuta in maniera tale che gli spazi di cui disponeva finora il nido aziendale non erano più sufficienti, tant’è che a periodi è stato perfino necessario ripiegare su una struttura provvisoria. Questa struttura provvisoria è un ricordo ormai lontano. La moderna costruzione in legno dagli ampi spazi aperti, pianificata e progettata dall’architetta ed ex paziente Ursula Schwaller, ha una forma ovale e allungata e i bimbi ne hanno seguito il processo di costruzione fin dall’inizio.
Al suo interno tutto è predisposto per le esigenze dei ben 80 bambini che la frequentano: le cucine sono dotate di un apposito piano di lavoro ribassato, in modo che possano aiutare nella preparazione dei pasti. Nei bagni, non solo i WC sono a misura di bambino, ma anche i lavandini sono stati installati a un’altezza tale da permettere anche ai più piccoli di lavarsi le mani in autonomia. Mentre all’interno ci sono amache, tappetini da palestra e un atelier della creatività, all’esterno troviamo invece un’impressionante parco veicoli, uno scivolo e delle altalene. Insomma, il nome del nido inaugurato nel giugno del 2023 dice tutto: è un piccolo paradiso per bimbi.
2021
Nuovi cortometraggi: tra immedesimazione ed empatia
La Fondazione svizzera per paraplegici ha creato quattro nuovi cortometraggi, che mostrano la vita di persone in sedia a rotelle da diversi punti di vista.
Con questi filmati la Fondazione svizzera per paraplegici intende raggiungere il maggior numero di persone possibile e al contempo sensibilizzarle in merito al tema della lesione midollare. Oltre a un documentario su Guido A. Zäch, l’uomo che diede vita alla Fondazione svizzera per paraplegici, sono stati realizzati tre altri filmati a sfondo artistico.
Tutti e quattro i cortometraggi sono stati presentati al pubblico a settembre 2021 in occasione del Zurich Film Festival.
Maggiori informazioni sui cortometraggi
2020
ParaCasa
La ParaCasa è un progetto congiunto della sezione per l’inserimento professionale ParaWork e della ParaHelp, una delle società affiliate alla Fondazione svizzera per paraplegici (FSP). Una sua particolarità è che alla sua realizzazione ha partecipato anche l’Associazione invalidi (AI) e inoltre vi hanno contribuito varie aziende e fondazioni.
Così ad esempio IKEA Rothenburg si è fatta carico dell’allestimento degli alloggi, mentre Trisa SA e Brack.ch hanno donato degli elettrodomestici e la Fondazione Acido Folico Svizzera ha partecipato ai costi. A cavallo tra il 2020 e il 2021, nel quadro della trasmissione «Schweiz Aktuell» la Televisione svizzera SRF ha mandato in onda una serie di quattro puntate sulla ParaCasa.
Rapporto annuale digitale
Il Gruppo Svizzero Paraplegici per la prima volta ha pubblicato il proprio rapporto d’esercizio (disponibile in tedesco e francese) esclusivamente in forma digitale. Esso contiene degli statement del presidente del Consiglio di fondazione, dei direttori generali e dei direttori commerciali, nonché una relazione sulla gestione, alcuni momenti clou dell’anno 2019 e numerose interessanti storie legate al Gruppo Svizzero Paraplegici.
Heidi Hanselmann è la nuova presidente del Consiglio di fondazione della Fondazione svizzera per paraplegici
Heidi Hanselmann ha assunto la presidenza della Fondazione svizzera per paraplegici (FSP), che Daniel Joggi ha lasciato per motivi di età, a partire dal 1° giugno 2020. Il presidente uscente ha lavorato per il Gruppo Svizzero Paraplegici (GSP) per oltre trent’anni, di cui dieci anni in veste di presidente del Consiglio di fondazione. Nell’era Joggi sono state messe in atto numerose importanti innovazioni volte a preparare la rete di prestazioni del GSP al futuro. A fine aprile il 70enne Daniel Joggi, originario della Svizzera Romanda, si ritirerà insieme al vicepresidente Luca Stäger e Christian Betl.
Medical Center cantonale al CSP
Per conto del Canton Lucerna, il Centro svizzero per paraplegici (CSP) ha allestito sul proprio complesso un Medical Center per pazienti positivi al coronavirus. In un primo passo, in palestra sono stati messi a disposizione 200 letti. Alla luce della pandemia in corso, il CSP in questo modo lancia un forte messaggio di solidarietà.
Medical Center gestito da Esercito e Protezione civile
In un primo passo, nel giro di due settimane possono essere messi a disposizione 200 letti e in caso di necessità le capacità potrebbero essere ulteriormente ampliate. Il Medical Center viene allestito in palestra, nell’Aula e – se necessario – in altri spazi del CSP. Verrà gestito da Esercito e Protezione civile e non tangerà le attività quotidiane del CSP. Inoltre il CSP mette completamente a disposizione per il trattamento medico di pazienti affetti da Covid-19 l’intera nuova ala nord, dotata di 100 posti di degenza, incl. unità di terapia intensiva e ben 30 ventilatori. L’assistenza medica dei pazienti mielolesi continuerà a essere pienamente garantita nelle strutture rimanenti del CSP.
2019
La Fondazione svizzera per paraplegici lancia la nuova campagna pubblicitaria dallo slogan «Non per colpa mia»
A maggio la Fondazione svizzera per paraplegici (FSP) ha lanciato la sua nuova campagna pubblicitaria, guidata dallo slogan: «Non per colpa mia». Con questa intende sottolineare che una lesione midollare può capitare a chiunque, indipendentemente dal momento, dal luogo e dall’età della persona interessata. Per la prima volta la FSP lancia una campagna concepita in modo crossmediale, composta da spot televisivi, cartelloni e stampati pubblicitari e pubblicità online. I protagonisti in carrozzella sono persone mielolese che con coraggio e consapevolezza affrontano la vita, invece che con i piedi, con le ruote per terra.
Parete commemorativa per i donatori di lasciti
Dal 1990 ad oggi sono all’incirca 3500 le persone che hanno devoluto alla Fondazione svizzera per paraplegici una donazione sotto forma di lascito. Per esprimere degnamente il nostro ringraziamento a questi donatori, sulla facciata del garage, di fronte al nuovo centro visitatori, è stata allestita una parete commemorativa. Sono complessivamente 6669 le placche di metallo riflettente appese alla costruzione in metallo. 2667 riportano i nomi di donatrici e donatori. L’idea e l’allestimento della parete commemorativa sono opera dall’Agenzia tät-tat che ha realizzato le placche di metallo in collaborazione con disoccupati di lunga durata.
«Mona mittendrin» nel CSP
Il CSP diventa di nuovo il set per una produzione televisiva. Nella serie televisiva «Mona mittendrin» (Mona nel bel mezzo), la moderatrice Mona Vetsch fa di continuo salti nel buio e si trova costretta senza preavviso ad affrontare situazioni nuove e sconosciute, ad esempio nella Scuola reclute, in una cucina di fastfood... o proprio nel Centro svizzero per paraplegici. Mona si è immersa per tre giorni nella vita di persone para e tetraplegiche ricoverate al reparto H.
Cooperazione tra SIRMED e Rega
Grazie alla loro cooperazione, le due imprese sfruttano le sinergie in ambito di formazione di base, continua e di perfezionamento in materia di medicina di primo soccorso e di pronto soccorso ed elaborano nuove offerte. La sede del SIRMED (Istituto svizzero Medicina di Primo Soccorso) rimane a Nottwil.
«Un soccorso ben riuscito presuppone una collaborazione efficiente di tutta la catena di salvataggio. Il nostro impegno è volto a promuovere la formazione di base e continua a tutti i livelli della medicina di pronto soccorso, migliorando così la qualità della collaborazione sul luogo dell’infortunio. Tutto ciò va a vantaggio dei nostri pazienti.»
Ernst Kohler, CEO della Rega
Oggi SIRMED è uno dei leader di mercato in materia di formazione per la medicina di primo soccorso e di pronto soccorso, e si avvale nel frattempo di 23 collaboratori fissi e di pressoché 230 persone a compenso orario.
2018
Il CSP accede alle modernissime sale operatorie e al nuovo reparto di Terapia intensiva
Nel novembre del 2018 l’ampliamento degli edifici nel nuovo Centro svizzero per paraplegici (CSP) ha raggiunto due importanti pietre miliari: sono infatti entrati in funzione sia due delle tre nuove sale operatorie che il nuovo reparto di Terapia intensiva.
Con l’O-Arm e il sistema di navigazione S8, il blocco operatorio dispone ora della tecnica più all’avanguardia. L’apparecchiatura radiologica fornisce al bisogno di continuo immagini in 3D. Il sistema di navigazione invece facilita ai chirurghi l’orientamento, aumentando la precisione, poiché le viti possono essere inserite con precisione millimetrica.
«Grazie alle generose donazioni abbiamo potuto investire nelle tecnologie più moderne, che ci consentono di offrire ai pazienti la migliore assistenza medica possibile.»
Luce naturale invece di tubi al neon
Al fine di salvaguardare più possibile la sfera personale dei pazienti durante la loro degenza, il nuovo reparto di Terapia intensiva dispone ora esclusivamente di camere singole. Inoltre, ogni due stanze hanno in comune una nicchia di monitoraggio. Questa nicchia con vista sulle stanze permette al personale infermieristico di tenere sotto controllo il paziente e di stargli vicino, senza entrare ed uscire continuamente dalla stanza.
Il CSP diventa il set di un film della SRF
Nell’aprile 2018 la SRF in collaborazione con la ditta C-Films ha ripreso per due giornate scene tratte dalla realtà ospedaliera e riabilitativa nel Centro svizzero per paraplegici (CSP) per il nuovo film svizzero «Weglaufen geht nicht» (Scappare non si può). Il film andrà in onda sulla SRF nella prima serata dell’11 novembre 2018.
Elodie, una 21enne intraprendente, ha appena concluso la sua formazione come pedagogista infantile e prima di affrontare il lato serio della vita vuole godersi un bel viaggio. Sul tragitto verso l’aeroporto viene però investita da un’auto. In ospedale scopre di essere paralizzata dalla quinta vertebra lombare in giù. Derubata dei suoi obiettivi e dei suoi sogni, non sa come affrontare questo duro colpo del destino.
Moderne sale di simulazione per il SIRMED
Presso il SIRMED, l’Istituto svizzero di Medicina di Primo Soccorso, è data ora la possibilità al personale specializzato di tutta la Svizzera di esercitarsi in simulazioni di interventi di soccorso. Gli ospedali di tutta la Svizzera possono affittare questa infrastruttura per organizzare loro stessi allenamenti basati sulla simulazione per il proprio personale o prenotare i rispettivi corsi proposti dal SIRMED. Le sale di simulazione sono le più moderne di questo genere in Svizzera.
Durante gli esercizi di simulazione il responsabile delle esercitazioni siede nel SimCenter a Nottwil in una stanza attigua, da dove attraverso un vetro a specchio osserva il personale medico specializzato e pilota i vari scenari. Nei nuovi spazi il personale specializzato si esercita con manichini high-tech, che sono in grado di sudare, respirare, sanguinare e parlare. Le loro pupille reagiscono addirittura agli stimoli luminosi. Tramite un telecomando, il responsabile delle esercitazioni può provocare per esempio reazioni allergiche o sintomi da infarto. Il personale specializzato deve allora ingegnarsi a scoprire che cosa ha il paziente e agire di conseguenza.
Le esercitazioni nelle sale di simulazione e negli spazi esterni dell’areale del SIRMED a Nottwil vengono riprese dalle videocamere installate in modo fisso e successivamente analizzate con tutto il personale che ne ha preso parte. Gli sbagli fatti in situazioni di crisi sono infatti spesso dovuti a una mancanza di coordinazione, collaborazione e comunicazione.
Nuovo design per il sito Web
Nel mese di aprile, paraplegie.ch, il sito web del Gruppo Svizzero Paraplegici, si presenta online in una veste completamente rinnovata. Le finestre con i contenuti sono più ampie e più facili da leggere. Grazie a un sistema di navigazione ben strutturato, gli utenti accedono facilmente e velocemente alle informazioni cercate. Il design responsivo è di facile uso, aggiornato secondo gli ultimi standard tecnologici ed è in grado di adattare i contenuti al dispositivo con il quale vengono visualizzati. Il sito web inoltre è privo di barriere.
Al via i lavori di costruzione del Centro visitatori
A inizio marzo 2018 è stata posata la prima pietra del centro visitatori ParaForum.
Active Communication diventa società affiliata della FSP
Dal 1° gennaio 2018 Active Communication SA è una società affiliata della Fondazione svizzera per paraplegici (FSP). Sin dal 1999 l’azienda fornisce mezzi ausiliari elettronici e didattici alle persone con disabilità o malattia neurologica, al fine di aumentare il loro grado di partecipazione e autodeterminazione nella vita quotidiana. L’azienda ha sede a Steinhausen (ZG).
La FSP crea un Centro per l’innovazione di tecnologie assistive
Per garantire anche un domani la fornitura di mezzi ausiliari al passo con i tempi, la Fondazione svizzera per paraplegici (FSP) crea in parallelo un Centro per l’innovazione di tecnologie assistive (IAT). Quale centro di competenza e fabbrica della conoscenza, funge da fulcro per lo sviluppo e il perfezionamento di mezzi ausiliari destinati alle persone mielolese. Lo IAT ha sede a Nottwil (LU) e Sierre (VS).
2015
Anniversari del GSP: «Realizzare visioni: ieri – oggi – domani»
Il 24 e il 25 ottobre 2015, più di 9000 visitatori hanno partecipato alle celebrazioni per l’anniversario del Gruppo Svizzero Paraplegici. Motivi per festeggiare ce ne erano parecchi: i 40 anni della Fondazione svizzera per paraplegici, i 35 anni dell’Associazione svizzera dei paraplegici, i 25 anni del Centro svizzero per paraplegici e i 15 anni della Ricerca svizzera per paraplegici. Inoltre, Guido A. Zäch, fondatore e presidente onorario della fondazione, festeggiava il suo ottantesimo compleanno.
Giornate delle porte aperte con molte cose interessanti da vedere
Per due giorni il complesso di Nottwil si è presentato al grande pubblico ispirandosi al motto «Realizzare visioni: ieri – oggi – domani». Nell’atrio principale del Centro svizzero per paraplegici (CSP) e presso lo stabile del GZI, i vari reparti e le diverse categorie professionali hanno mostrato il proprio lavoro presso varie postazioni.
Documentario per l’anniversario del GSP
In occasione dei festeggiamenti per l’anniversario del Gruppo Svizzero Paraplegici (GSP) è stato realizzato un documentario di 12 minuti disponibile anche in tre parti.
Guido A. Zäch diventa cittadino onorario di Nottwil
Durante la celebrazione ufficiale dell’anniversario, il comune di Nottwil ha conferito al fondatore e pioniere Guido A. Zäch la cittadinanza onoraria. «Come segno di riconoscimento a Guido A. Zäch per il lavoro di una vita e come ringraziamento per quanto fatto» ha dichiarato solennemente Walter Steffen, sindaco di Nottwil, consegnando l’atto.
«Guido A. Zäch ha dato un volto e un’identità alle persone in carrozzina. Ha sensibilizzato la gente ottenendo grande comprensione, anche qui a Nottwil.»
Walter Steffen, sindaco di Nottwil
Documenti interessanti
Al via i lavori di ampliamento del CSP
Portare avanti una storia di grandi successi
Il 1° ottobre, i responsabili della Fondazione svizzera per paraplegici e del Centro svizzero per paraplegici hanno dato il via al progetto edilizio che durerà all’incirca quattro anni.
Con questo progetto, la FSP proietta verso il futuro l’obiettivo che la fondazione si era posta sin dall’inizio. Al tempo stesso, continuerà a mantenere il suo ruolo di pioniere e leader nella medicina acuta, nella riabilitazione e nell’accompagnamento a vita delle persone mielolese anche negli anni a venire.
«I pazienti di oggi sono cambiati e le loro lesioni o malattie sono più complesse. Pertanto, le sfide del personale, delle procedure e delle infrastrutture sono di natura diversa o addirittura nuove.»
Hans Peter Gmünder, direttore CSP
Massimo sfruttamento dei posti letto
I letti disponibili al Centro svizzero per paraplegici (CSP) sono occupati quasi al 97 per cento. La clinica specialistica ha quasi raggiunto i propri limiti di capacità. Il nostro intento è di poter rispondere anche nell’avvenire all’incremento e all’invecchiamento demografico, e con essi al crescente numero di persone che diventano mielolese a causa di malattie. Per farlo, abbiamo bisogno di più spazio.
Ulteriori informazioni
1990
Costruzione del Centro svizzero per paraplegici (CSP)
Al Centro svizzero per paraplegici si trovano cose inconsuete: un proprio corpo di vigili del fuoco, una palestra, un’arena sportiva con torretta per il cronometraggio dei tempi, un campo da tennis e una piscina coperta, una scuderia, un biotopo, una farmacia pubblica, una cappella, un’officina per l’adattamento dei veicoli così come una scuola di pronto soccorso sanitario.
No, il Centro svizzero per paraplegici (CSP) non è mai stato una classica clinica. E non ha mai voluto esserlo. Questo, infatti, avrebbe contraddetto la sua missione e la sua concezione, che invece prevedevano esplicitamente una vera assistenza e una riabilitazione globale delle presone mielolese sotto un unico tetto. Incluse, ovviamente, offerte classiche e complementari di qualità in campo medico e terapeutico, il tutto secondo gli standard più moderni e con un ventaglio di possibilità senza pari. Una novità assoluta in Svizzera. Parallelamente, il CSP si è trasformato in un punto d’incontro per persone provenienti da ogni parte del mondo, in una galleria d’arte, in un centro sportivo e di ricerca, in un palcoscenico dell’intrattenimento e persino nell’ambientazione per un documentario pluripremiato.
Scatta il segnale di partenza per il CSP
Erano diversi i siti papabili e che si prestavano alla costruzione di una clinica privata. A causa del «No» della popolazione, nel 1984 un primo tentativo presso il comune di Risch (ZG) non andò a buon fine. La ricerca di un’area adatta terminò infine a Nottwil (LU): tra il lago di Sempach e la strada cantonale c’era un pezzo di terra disponibile di proprietà del birrificio Eichhof di Lucerna. Tra Comune, Fondazione e venditore si trovò presto un accordo e il 5 luglio 1985 anche l’assemblea comunale di Nottwil diede il proprio parere favorevole al progetto di costruzione.
104 posti letto e 250 posti di lavoro
Dopo due anni di preparativi, il 12 marzo 1987 viene finalmente posata la prima pietra del CSP. Nell’estate del 1987 entrano in scena le prime ruspe. 100 000 metri cubi di terra scavati per palificare il terreno. Già sette mesi dopo, Guido A. Zäch insieme ai suoi compagni di avventura posava la prima pietra per l’opera edile. Infine l’edificio finito: 104 posti letto e 250 posti di lavoro a tempo pieno.
Dalla primavera 1990, il personale ha iniziato gradualmente il proprio lavoro. Nelle giornate dell’8 e del 9 settembre 1990, il CSP ha aperto per la prima volta le sue porte al pubblico nel pieno rispetto del motto «Insieme per la vita». Circa 100 000 visitatori hanno presenziato alla festa di inaugurazione. Il 1° ottobre 1990 ha fatto il suo ingresso a Nottwil il primo paziente: un diciottenne del canton Argovia. Si era ferito gravemente durante un allenamento di ginnastica artistica, rimanendo tetraplegico.
Aneddoti divenuti celebri
Tra la chiamata a rapporto la mattina presto e la vigilanza notturna è, nelle mura del CSP è accaduto tutto ciò che nessun piano terapeutico o d’assistenza poteva prevedere. Nel reparto di Terapia intensiva, ad esempio, un anestesista una volta si accese un sigaro e per precauzione (ma purtroppo assolutamente inutilmente) coprì il rilevatore di fumo con un guanto in lattice. La palestra è stata impropriamente utilizzata per un’esposizione di colombe. L’odore acre di questi insoliti «atleti» ha pervaso la palestra a lungo. Un paziente privato benestante sparì per sempre senza pagare. I membri del team di pronto soccorso, chiamati nel cuore della notte, si precipitarono inutilmente a Nottwil, poiché, a causa di un fraintendimento nella centrale d’allarme, l’elicottero atterrò nel posto sbagliato. Nel tempo libero, il proprietario del vivaio si trasformava in macellaio per tenere sotto controllo la disponibilità degli esemplari del gregge di montoni della landa di Lüneburg.
I pazienti non hanno mai saputo nulla o ben poco di queste o altre imprevedibili «stranezze aziendali». Hanno sempre potuto contare su un servizio competente e hanno apprezzato l’assistenza premurosa.
Il CSP ha bisogno di più spazio
Fin dal primo giorno di attività, le richieste per le offerte e i servizi del CSP per le persone para e tetraplegiche sono in costante aumento. Presto, i limiti di capacità hanno reso necessario un ampliamento della struttura. In un primo momento, nel 1998 l’ala delle degenze è stata rialzata per ricavare delle sale da dedicare alle terapie. I posti letto disponibili diventarono quindi 140 e non più 104. Quattro anni più tardi è toccato all’ala nord-ovest, dove hanno trovato posto il Centro del dolore, l’officina ortopedica e la meccanica per carrozzine, il reparto di informatica e i servizi di consulenza. Nel nuovo ponte di collegamento tra le due ali terapeutiche hanno trovato una sistemazione la chirurgia ambulatoriale, la fisioterapia, svariate camere per gli esami e locali per le cure infermieristiche intensive.
Ospiti da tutto il mondo
Nel corso del primo decennio, la struttura destinata a diventare un «rudere», almeno secondo gli oppositori più accaniti, ha iniziato a brillare, anche ben oltre i confini nazionali. Puntualmente al CSP capitava di incontrare consiglieri federali di alto rango nonché esponenti dell’economia, della scienza, della cultura, dello spettacolo e dello sport. Esperti di unità spinale da ogni angolo del mondo si davano appuntamento a Nottwil per congressi del settore. E nelle giornate delle porte aperte migliaia di visitatori si radunavano negli stabilimenti del CSP sul lago di Sempach. Questo periodo di grande splendore ha lasciato dietro sé segni evidenti: nelle statistiche del personale, nel numero dei letti e delle giornate di cura, nei budget, nell’organizzazione e soprattutto nella miglior assistenza alle persone mielolese.
Puntualmente al CSP capitava di incontrare consiglieri federali di alto rango, esponenti dell’economia, della scienza, della cultura, dello spettacolo e dello sport.
La squadra nazionale di calcio brasiliana a Nottwil.
Ospiti di fama internazionale al CSP
Il CSP è garanzia di innovazione
Che si tratti del Centro del dolore, degli apparecchi diagnostici più moderni o di nuove tecniche chirurgiche, il CSP è stato ed è sinonimo di innovazione. Infatti è proprio qui che per la prima volta in Europa a due persone tetraplegiche è stato impiantato il Freehand-System. Nel reparto di Neurourologia hanno iniziato ad arrivare sempre più annunci di nascite da parte di genitori colpiti da lesione midollare. I pazienti non dovevano più presentarsi con un plico di radiografie ingombranti, perché l’invio delle immagini ormai avveniva online. Uno dei primi apparecchi radiologici EOS della Svizzera era infatti disponibile proprio al CSP. Con questo dispositivo è possibile catturare immagini tridimensionali del corpo. Per gli esami i pazienti possono restare in piedi oppure sedersi su una sedia progettata apposta dal CSP. Un grosso vantaggio per le persone mielolese. La clinica dispone di un esoscheletro per uso terapeutico e nella farmacia c’è persino un robot infermiere che dosa le medicine per i pazienti.
Come per il settore sanitario in generale, le problematiche da gestire sono la mole più consistente di procedure amministrative per il personale medico, le tariffe così come la crescente pressione al risparmio da parte di chi deve sostenere le spese.
Ospedale magnete
Bisogna pur trovare una via d’uscita da questo campo minato. La soluzione individuata consiste nel «continuare a essere un ospedale magnete». In altre parole, garantire un’offerta di qualità e al passo con i tempi in medicina e terapia nel proprio territorio. E al tempo stesso sfruttare i campi di attività affini introducendo provvedimenti innovativi:
- Distacco dalla ventilazione artificiale (Weaning)
- Trattamento dei dolori muscolo-scheletrici o geriatria per persone mielolese
- Chirurgia specializzata (chirurgia della mano tetraplegica)
- Accompagnamento professionale durante il percorso di reinserimento nel mondo del lavoro
Tappe fondamentali nella storia del CSP
- 1979
Die Ernst Göhner Stiftung stellt in Risch (ZG) Land für den Bau einer Spezialklinik für Querschnittgelähmte zur Verfügung
- 1984
Die Bürger der Gemeinde Risch lehnen die Umzonung ab.
- 1985
Bewilligung Umzonung von Industrieland in eine Spezialzone für klinische und therapeutische Zwecke in Nottwil (LU) durch die Gemeindeversammlung
- 1987
Grundsteinlegung und Spatenstich, Beginn Bau des Schweizer Paraplegiker-Zentrums
- 1988
Aufrichtefest
- 1990
Eröffnungsfest und Inbetriebnahme der Spezialklinik
- 1998
Einweihung Erweiterungsbauten (dritter Pflegetrakt) und Eröffnung des Zentrums für Schmerzmedizin
- 2000
Rücktritt von Guido A. Zäch als Chefarzt
- 2003
Einweihung Erweiterungsbauten (Brücke, Nordwesttrakt)
- 2005
Rücktritt von Guido A. Zäch als Direktor
- 2006
Eröffnung Swiss Prevention Center und erste Durchführung Publikumskongress «Gesundheit»
- 2007
Vertrag über öffentlich-rechtliche Partnerschaft mit dem Luzerner Kantonsspital (LUKS), Gründung Schweizer Wirbelsäulen-und Rückenmark-Zentrum (SWRZ)
- 2008
Gründung Radiologie Luzern-Land AG (Ralula)
- 2013
Gründung Swiss Society of Paraplegia (SSoP)
- 2015
Spatenstich Erneuerungs- und Erweiterungsbauten
- 2020
Geplante Eröffnung Erneuerungs- und Erweiterungsbauten
Ulteriori informazioni
1975
Nascita della Fondazione svizzera per paraplegici
Inizio degli anni Settanta: Guido A. Zäch lavora come medico assistente presso una clinica di riabilitazione a Basilea. Ogni giorno è testimone della situazione indegna in cui versano le persone mielolese ed è determinato a cambiare il modo in cui vengono curate. Ciò che ne segue ormai è storia: la Fondazione svizzera per paraplegici.
Scarse offerte medico-terapeutiche, scarsi trattamenti individuali, alto tasso di mortalità e ignoranza verso queste persone erano la normalità all’epoca. Per ragioni assicurative, il reinserimento nella vita quotidiana non avveniva mai entro l’anno dall’insorgenza della lesione midollare. Le persone in carrozzina erano persone ai margini della società e venivano a mala pena considerati «casi sociali».
Una visione dal grande potenziale
Autorità e diretti superiori volevano mantenere la situazione così com’era. Allora il Dr. Zäch si scervellò in cerca di idee per riuscire a cambiare qualcosa.
Con i suoi soldi ha dato vita a una fondazione, un’opera di pubblica utilità, il cui fondamento è costituito da un’Unione dei sostenitori.
Il principio: «Solidarietà = Contropartita per il proprio contributo».
Ogni membro contribuente riceveva un contributo di sostegno immediato in caso di lesione midollare conseguente a incidente. Inoltre, vennero stanziati fondi da destinare a chi versava in situazioni particolarmente difficili. Un’offerta assistenziale particolare, certo, ma potenzialmente vincente. A poco più di un anno dalla fondazione, lo schedario dei membri, all’epoca stilato ancora a mano, contava già 50 000 nominativi.
Un’impresa impossibile senza mezzi finanziari
Il fondatore ha dovuto mettere una buona dose di fantasia e impegno per procurarsi i fondi necessari:
- Tour serali con il proiettore di diapositive nelle associazioni di samaritani e donne
- Vendita di agende, asciugamani e foulard di seta, calendari, orologi o pile tascabili
- Vendita di orsetti di peluche in carrozzina fatti a mano
- Vendita di buste per corrispondenza con francobolli speciali e con timbro del giorno di emissione
- Eventi di beneficenza, come il concerto d’Avvento durante il quale ai presenti veniva caldamente raccomandato di contribuire «preferibilmente in banconote alla piccola colletta all’uscita »
Per fortuna non era il solo a prodigarsi per la causa, gli studenti per esempio vendevano dolcetti natalizi fatti in casa. Piloti di Formula 1 o lottatori organizzavano gare di sci a favore delle persone mielolese, ecc.
Nel giro di un quarto di secolo, la Fondazione svizzera per paraplegici (FSP) è riuscita a raggiungere un elevato livello di notorietà e credibilità. Da allora è costantemente tra i più importanti enti assistenziali nazionali. Oggi è la seconda fondazione svizzera per grandezza e conta all’incirca 1,8 milioni di membri.
«Il modo in cui Guido A. Zäch e i suoi successori attuano da molti anni la visione di un trattamento globale e del reinserimento delle persone mielolese merita il massimo riconoscimento, sia in Svizzera che all’estero.»
Dr. Markus Dürr, ex Presidente della Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità
Sostegno su ampia scala
L’atto di fondazione stabiliva che in situazioni di emergenza tutte le persone con lesione midollare in Svizzera e le corrispondenti istituzioni venissero aiutate. La conseguenza: in segreteria pervenivano innumerevoli richieste di partecipazione finanziaria all’acquisto di mezzi ausiliari, all’adattamento di veicoli, abitazioni o uffici. Ma gli impegni adempiuti con generosità dalla FSP nella maggior parte dei casi andavano ben oltre: si accollava le spese per le cure non coperte dalle assicurazioni, pubblicava opere di letteratura specialistica, organizzava conferenze, lanciava progetti speciali per le persone mielolese così come eventi formativi e di perfezionamento per medici e personale medico specializzato.
Fine dell’era pionieristica
Proprio nel mezzo di un periodo così florido arrivò una snervante controversia giuridica. La vicenda coinvolse per lungo tempo esponenti della FSP, tribunali, avvocati e media decretando dopo quasi 33 anni la fine dell’era pionieristica di Guido A. Zäch. Subentrò quindi un nuovo gruppo dirigenziale spinto dall’idea di modernizzare l’azienda. Senza dubbio c’era bisogno di riformare, ma in un eccesso di zelo furono disposti troppi cambiamenti tutti insieme pigiando così inesorabilmente sull’acceleratore. Ciò ha determinato uno squilibrio nel delicato bilanciamento degli ingranaggi del Gruppo Svizzero Paraplegici (GSP). In seguito a questo primo fallimento, per la prima volta una persona mielolesa ricoprì la funzione di Presidente del Consiglio di fondazione, riuscendo poco a poco a riportare serenità e ordine nella vita di tutti i giorni e rimettendo il GSP sulla giusta carreggiata.
Lungimiranza, ottimismo e continuo movimento sono elementi fondamentali nella filosofia del GSP, che oggi è uno dei principali punti di riferimento nella sanità nazionale, tra le istituzioni di pubblica utilità e anche nel panorama aziendale della Svizzera centrale.
Tappe fondamentali
- 1975
Gründung der Schweizer Paraplegiker-Stiftung (SPS)
- 1977
Erste Ausgabe des Magazins «Paraplegie»
- 1978
Gründungs- und erste Mitglieder-Versammlung der Gönner-Vereinigung
- 1979
Einführung des Unterstützungsbeitrages für Mitglieder der Gönner-Vereinigung
- 1980
Gründung Schweizer Paraplegiker-Vereinigung
- 1982
Gründung der Schweizerischen Stiftung für elektronische Hilfsmittel (FST)
- 1994
Gründung der Orthotec AG
- 1998
Erste Durchführung der Fachmesse «Rollivision»
- 1999
Gründung der Paramobil AG
- 2002
Rücktritt von Guido A. Zäch als Präsident der Gönner-Vereinigung
- 2003
Gründung des Schweizer Instituts für Rettungsmedizin (SIRMED)
- 2003
Gründung des Vereins ParaHelp (heute ParaHelp AG)
- 2003
Spatenstich zum Bau des Guido A. Zäch Instituts (GZI)
- 2005
Einweihung und Eröffnung des Guido A. Zäch Instituts (GZI)
- 2007
Rücktritt von Guido A. Zäch als Präsident des Stiftungsrates
- 2012
Erwerb des Hotels Sempachersee (HSS)
- 2013
Gründung der AWONO AG für altersgerechtes und hindernisfreies Wohnen in Nottwil
- 2015
Beginn der Bauarbeiten zu den Erweiterungsbauten des SPZ
Aderite ora e ricevete 250 000 franchi se dovesse accadere l’impensabile.